Birra consapevole: perché la birra artigianale è una scelta di qualità

Birra consapevole: perché la birra artigianale è una scelta di qualità

Il recente servizio della trasmissione Report, trasmesso su Rai3 lo scorso 8 giugno, ha acceso i riflettori sul mondo della birra industriale, portando alla luce alcune dinamiche produttive e commerciali che molti consumatori ignorano. Dal tema del packaging più adatto alla standardizzazione del gusto, fino alla concentrazione del mercato nelle mani di poche multinazionali, il servizio ha sollevato interrogativi importanti. E ci ha dato un’ulteriore conferma: oggi più che mai, serve un’alternativa credibile, trasparente e accessibile.

Noi di Maltese da sempre crediamo in questa alternativa. È la birra artigianale, quella vera. Prodotta con ingredienti di qualità, in piccoli lotti, da birrifici indipendenti che curano ogni dettaglio: l’accorta selezione del malto e del luppolo, la sperimentazione sugli stili, il rispetto dei tempi di fermentazione, la scelta di materiali e design innovativi come “contenitori”.

Meglio vetro o lattina? E il contenuto di CO₂, fa male?

Uno dei punti focali toccati da Report riguarda il materiale del contenitore. Contrariamente a quanto si pensa, la lattina non è un nemico della birra, anzi: protegge meglio dalla luce e dall’ossigeno, due fattori che accelerano l’invecchiamento del prodotto. Per questo, anche molti birrifici artigianali di nuova generazione la stanno riscoprendo e adottando, spesso con soluzioni di grande impatto anche dal punto di vista del design.

Un altro tema è quello della carbonazione: l’eccesso di anidride carbonica in alcune birre industriali può rendere la bevuta meno piacevole e persino affaticare lo stomaco. La birra artigianale, invece, punta all’equilibrio: ogni stile ha il proprio livello di gasatura ideale, pensato per esaltarne aromi e sapori, senza incidere negativamente sulla digestione.

Più informazione, più scelta: perché nasce Maltese

Ciò che colpisce, nel servizio di Report, è che molti consumatori sarebbero pronti a scegliere birra artigianale, ma non sanno dove trovarla. È esattamente da qui che nasce Maltese: un e-commerce interamente dedicato alla birra artigianale italiana, selezionata con cura e raccontata con trasparenza. Non solo vendiamo birra: raccontiamo i birrifici, i territori, le persone. E aiutiamo chi vuole bere meglio a farlo in modo semplice, informato e consapevole, puntando alla qualità e alla salute.

Proprio con l’intento di fare education sulla birra artigianale siamo da poco sbarcati anche in GDO, proprio per dare ai consumatori un luogo fisico e familiare dove acquistare artigianali di qualità.

Il servizio di Report ha avuto il merito di sollevare il velo su dinamiche che nel nostro settore conosciamo bene. Noi di Maltese abbiamo scelto fin dall’inizio di stare dalla parte della qualità, dell’indipendenza e della trasparenza. Oggi i consumatori hanno il diritto di sapere cosa bevono e a chi stanno dando fiducia” commenta Massimiliano Gusmeo, Co‑Founder di Maltese. “Questo è il momento di fare cultura sulla birra artigianale. Non basta dire che è buona: bisogna raccontare chi la fa, come viene prodotta, perché costa un po’ di più. Il nostro impegno quotidiano è creare un ponte tra chi produce valore e chi vuole berlo in modo consapevole” gli fa eco Lorenzo Cabras, Co‑Founder di Maltese.

Un trend che è già cambiamento: qualità e poco alcol

La crescita del comparto artigianale e il ritorno all’healthy drinking - inteso come bere meno e bere meglio - sono segnali evidenti di una nuova sensibilità: le persone vogliono sapere cosa bevono. Vogliono qualità, tracciabilità, autenticità.

Ecco perché continuiamo a fare quello che facciamo, ogni giorno: dare valore a una birra che rispetta sia chi la beve che chi la produce. E dare a chi la cerca un luogo dove trovarla.

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