Birrificio WAR: agricoltura e lattine dal futuro

Birrificio WAR: agricoltura e lattine dal futuro

Il Birrificio WAR nasce a Cassina de' Pecchi, in provincia di Milano, ed è un esempio emblematico della crescente passione per la birra artigianale in Italia. Fondato nel 2017 da Francesco Radaelli, WAR (acronimo di We Are Rising) nasce con l'intento di ammodernare l’azienda agricola di famiglia, proponendo birre artigianali innovative e dal carattere distintivo.

 

La decisione di avviare il birrificio è stata guidata dalla volontà di rompere gli schemi tradizionali, portando un approccio fresco e creativo al mondo della birra. Sin dall’inizio il marchio ha puntato su qualità, sostenibilità e un forte legame con il territorio: si tratta, infatti, di un birrificio agricolo, che coltiva più dell’80% dell’orzo poi trasformato in malto per la produzione di birra.

 

Il team giovane e dinamico che porta avanti l’azienda, dalla produzione alla sezione commerciale, fino ad arrivare alla direzione (Francesco, per tutti “Cecco”, è classe 1987!), completa il quadro ed è un vero esempio di come impresa, artigianalità, qualità e divertimento possano convivere in un birrificio artigianale.

 

La lattina per la birra artigianale, tra design e sostenibilità

 

Dopo un primo periodo di confezionamento in bottiglia, il Birrificio WAR è diventato un’icona nella scena artigianale italiana per le sue lattine distintive.

 

La scelta del cambio di formato deriva da molteplici fattori. Come abbiamo già avuto occasione di scrivere su Maltese, la lattina è più leggera, permette una migliore conservazione del prodotto, è più impilabile e quindi più facilmente trasportabile, è riciclabile e spesso riciclata.

 

Inoltre, il produttore milanese è fra quelli che più di tutti, almeno in Italia, sono riusciti a sfruttare un’altra caratteristica fondamentale della lattina: l’etichetta più ampia, che la riveste completamente. Infatti, il connubio fra le illustrazioni sempre fresche di Elisa Previtali, in arte Mindwarp Desing, e i nomi creativi scelti per ciascuna birra ha fatto la fortuna del birrificio, almeno per quanto riguarda la sua popolarità e reputazione.

 

Le birre artigianali del Birrificio WAR

 

Ovviamente, non è solo l’occhio a volere la sua parte: le birre del Birrificio WAR convincono bevitrici e bevitori di tutto lo stivale soprattutto una volta stappate e versate nel bicchiere! Forse le dita di una mano non bastano per contare le etichette insostituibili nel catalogo di Birrificio WAR, che negli anni sono diventate “bandiere” del birrificio, ma proviamo a individuarne almeno alcune.

 

Iniziando dal versante più luppolato della produzione, quello a cui il Birrificio WAR è maggiormente votato, impossibile non citare l’accoppiata Mezzo Fatto e Tutto Fatto: due birre sorelle, o forse sarebbe meglio definirle mamma e figlia, visto che una ha il doppio dei gradi alcolici dell’altra. Si tratta di una Session NEIPA (Mezzo Fatto) e di una Double IPA (Tutto Fatto), che portano nella pinta esplosioni di profumi agrumati e tropicali a cui è davvero difficile resistere.

 

Anche la bassa fermentazione è sempre stata presente tra le fila del birrificio, con la produzione dell’ormai “storica” Keller Pils Franco e la consolidata Italian Pils Acqua Amara. Negli ultimi anni anche un paio di produzioni studiate appositamente per l’Oktoberfest hanno permesso ai mastri birrai di WAR di mostrare le loro skills agli amanti delle Lager: sia LMVDM che l’ultima nata, Crocs, sono due birre davvero precise e centrate.

 

Altre birre che invadono costantemente i beershop di Milano e di tutta Italia sono: Amen e Rage, due American IPA diverse per struttura e luppolatura; Cookies, la Bitter della casa; Gioia, una particolare Blanche con Passion Fruit; e Portobello, la Porter che recentemente ha sostituito la vecchia ricetta (Babau), portandola a un livello British ancor più azzeccato.

 

Per concludere, un’ultima menzione d’onore al Birrificio WAR va fatta per le sue One Shot, vale a dire quelle birre nate per sperimentare con nuovi stili e/o nuovi ingredienti, prodotte teoricamente una volta sola. Scriviamo “teoricamente” perché spesso sono piaciute così tanto da essere richieste ancora e riprodotte grazie al furor di popolo. Per fare un esempio, la Tripel Settimana Bianca, con cui WAR ha voluto interfacciarsi con il mondo belga, ha avuto questa sorte.

 

Se vuoi scoprirle tutte, visita la pagina dedicata al Birrificio.

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