Se pensate che la birra sia sempre stata una bevanda "da uomini", è il momento di sfatare questo mito. Fin dall’antichità, le donne hanno avuto un ruolo centrale nella produzione della birra. Nell’antica Mesopotamia erano proprio loro a occuparsi della fermentazione, e molte divinità legate alla birra erano femminili, come Ninkasi, la dea sumera della birra. Nel Medioevo, monache come Hildegard von Bingen contribuirono a perfezionare le tecniche di produzione, introducendo il luppolo per migliorarne la conservazione. E ancora, nei secoli successivi, donne come la ricercatrice Madame de Lavoisier sperimentarono nuove tecniche di fermentazione, lasciando un segno indelebile nella storia brassicola.
Oggi, il legame tra donne e birra è più forte che mai: sempre più donne apprezzano e scelgono la birra artigianale, sia come consumatrici sia nel ruolo di operatrici di settore, contribuendo a rendere il comparto più inclusivo e sfaccettato.
Donne che bevono birra: dati e preferenze
Negli ultimi anni, il numero di donne che bevono birra è in costante crescita. Secondo una ricerca di AssoBirra, il 60% delle italiane beve birra, una percentuale che ci pone ai vertici mondiali per numero di consumatrici. Tuttavia, il consumo pro capite rimane più contenuto rispetto ad altri Paesi europei, attestandosi su 14 litri annui.
Le donne tendono a bere birra con un approccio più moderato e occasionale: il 70% delle consumatrici italiane la beve solo una volta al mese, preferendo birre leggere e aromatiche, spesso in piccoli formati (200-330 ml). Le preferenze si orientano verso birre chiare e bilanciate, ideali da gustare durante i pasti o in occasioni sociali.
A livello europeo, l’Italia si distingue per la grande passione femminile per la birra, superando paesi con una tradizione brassicola consolidata come Francia, Irlanda e Regno Unito. Inoltre, insieme a Spagna, USA e Germania, è tra le nazioni in cui la birra è la bevanda alcolica preferita dalle donne. Insomma, donne e alcool non significa solo vino o cocktail: la birra artigianale sta conquistando sempre più spazio nei gusti femminili!
Donne e birra, dal consumo alla produzione
Non solo consumatrici, ma anche protagoniste della produzione: sempre più donne scelgono di lavorare nel settore brassicolo, contribuendo con efficienza e creatività. Certo, il mondo della birra rimane ancora prevalentemente maschile; basti pensare che, secondo un recente articolo di denuncia del British Beer and Pub Association, solo il 17% delle donne ricopre ruoli dirigenziali nel settore, e appena il 7% arriva a diventare CEO.
Tuttavia, qualcosa sta cambiando. Figure come Carol Stoudt, prima donna a fondare un birrificio artigianale negli Stati Uniti, o Kim Jordan, co-fondatrice di New Belgium Brewing Company, dimostrano che la passione femminile per la birra può trasformarsi in leadership e imprenditorialità.
Anche in Italia, le professioniste della birra artigianale stanno lasciando il segno. Marta Bozzo, birraia di Qubeer, racconta come il settore sia ancora dominato dagli uomini, ma con segnali positivi: "Le donne che producono birra sono poche, ma stanno aumentando. C’è un’attenzione crescente alla qualità e all’artigianalità, e le donne tendono ad essere sia consumatrici che produttrici più attente"
L’industria brassicola sta quindi cambiando volto, grazie al contributo femminile sia nel consumo che nella produzione. Donne e birra non sono più due mondi separati, ma un binomio in continua evoluzione.