Quando parliamo di birre artigianali, ci riferiamo a un universo estremamente variegato di gusti, colori, profumi e tradizioni. Ma com’è nato questo universo?
Gli stili di birra artigianale non sono stati inventati “a tavolino”: si sono formati nei secoli, spesso legati a territori specifici, alle materie prime disponibili localmente e agli strumenti delle diverse epoche. Le codifiche moderne - come quelle del BJCP (Beer Judge Certification Program) o della Brewers Association Style Guide - sono arrivate solo in tempi recenti, per mettere ordine in un mondo dinamico, che si sta espandendo e necessita, dunque, di maggiore ordine.
Oggi i birrifici artigianali di tutto il mondo si ispirano a questi stili tradizionali, reinterpretandoli con creatività oppure sperimentano nuovi tipi di birra artigianale, spesso contaminando le categorie esistenti. In questo articolo faremo un viaggio attraverso le principali famiglie di stili birrari, che sono le più prodotte (e bevute!) nella scena craft contemporanea.
1. Lager: la pulizia del gusto
Le birre lager sono tra le più diffuse al mondo, soprattutto per la loro freschezza e facilità di bevuta. Ma nel panorama della birra artigianale, non si tratta mai di “birra bionda generica”. Le lager artigianali sono prodotte a bassa fermentazione, a temperature più basse e con lunghi tempi di maturazione: una sfida tecnica per i birrai e di capacità produttive per i birrifici.
Gli stili più rappresentativi li trovate qui di seguito.
Pilsner (o Pils)
Nata in Boemia nel XIX secolo, è una lager chiara, abbastanza secca e amara, con profumi erbacei dati dal luppolo Saaz. Senza arrivare a parlare delle ultime evoluzioni che questo stile ha avuto, per esempio, in Nuova Zelanda, Italia e Giappone, basti pensare che le versioni tedesche si discostano già notevolmente da quelle della tradizione ceca. Ne abbiamo parlato approfonditamente in questo articolo.
Helles
Una lager tedesca molto chiara, più tendente al panificato chiaro e meno amara rispetto alla Pils, ideale per chi cerca equilibrio e spensieratezza.
Dunkel e Schwarzbier
Lager scure, con note di pane tostato, frutta secca, cioccolato e tostature da lievi a intense.
Bock, Doppelbock, Eisbock
Versioni di birre lager più forti e corpose, perfette in abbinamento a piatti sostanziosi come uno stinco di maiale e per scaldarsi nei mesi freddi.
2. IPA, APA e le birre luppolate moderne
Non si può parlare di birra artigianale senza citare le IPA (India Pale Ale). Queste birre ad alta fermentazione sono diventate il simbolo della craft beer revolution, grazie al loro carattere esplosivo, dominato dai profumi dei luppoli.
APA (American Pale Ale)
Il primo stile fortemente americano, oggi considerato fratellino minore delle IPA, nasce ruvido e portentoso negli anni ’70 e diventa più bilanciato e mansueto negli ultimi 10-15 anni.
West Coast IPA
Secca, amara, agrumata e resinosa. Il classico della California.
NEIPA (New England IPA)
Torbida, succosa, fruttata. Poca amarezza e molti profumi, che ricordano soprattutto frutta a nocciolo e frutta tropicale.
Session IPA
Leggera nel corpo e nell’alcol, ma molto profumata.
Double IPA / Imperial IPA
Versioni più alcoliche e intense, in cui ancora resistono e si attorcigliano una forte identità maltata e un’intensa luppolatura, sia in aroma che in amaro.
3. Real Ale inglesi: equilibrio e tradizione
Le birre di origine britannica, spesso servite a bassa frizzantezza (carbonazione) e temperatura più alta, hanno appassionato e influenzato moltissimi birrai artigiani nel mondo. Il concetto di Real Ale indica birre non filtrate né pastorizzate, spesso rifermentate in fusto (cask), con un’ultima fase della fermentazione condotta direttamente nella cantina del pub e spillate rigorosamente con la Handpump inglese.
Bitter e Pale Ale
Tendenzialmente leggere, amarognole e bilanciate. Le birre che, soprattutto nel XIX e XX secolo, sono state protagoniste dei tipici banconi dei pub inglesi.
Porter e Stout
Scure, tostate, con note di caffè, cioccolato e liquirizia. Se stai pensando alla Guinness sei nel territorio giusto, ma le migliori versioni artigianali sanno stupire davvero il palato.
Mild Ale
Birre quasi sempre scure, leggere, con una gradazione che raramente arriva a 4% ABV. Piccole gemme della tradizione britannica, che stanno rivivendo una timida ondata di entusiasmo fra gli appassionati.
Golden Ale
Chiare, fresche, ben luppolate. Sono nate negli anni ’80 del secolo scorso come alternativa alle lager industriali.
4. Le birre del Belgio: complesse, spirituali, iconiche
Il Belgio è un paradiso per gli amanti delle birre. Gli stili belgi sono noti per l’uso di lieviti identitari e una buona varietà di spezie, che donano profili aromatici unici: fruttati, speziati, floreali. Dubbel e Tripel, in particolare, sono strettamente legate alla produzione dei birrifici all’interno delle abbazie trappiste, dove i monaci producono birra da secoli seguendo ricette tradizionali.
Blond Ale
Dorate, equilibrate, con note di miele, pepe, fiori e ricordi di frutta bianca.
Saison
Rustiche, secche, speziate. Una birra dalla storia misteriosa e che a livello gastronomico è fra le più versatili del mondo.
Dubbel
Ambrata, maltata e fruttata, con note di prugna, frutta secca e disidratata e caramello.
Tripel
Chiara, forte, secca, con profumi fruttati e speziati in prima linea e un equilibrio dolce-amaro che varia molto da birrificio a birrificio.
Belgian Golden Strong Ale
Birre chiare, molto alcoliche ma pericolosamente leggere al palato.
Belgian Dark Strong Ale
Complesse, dolci, scure, ideali in abbinamento con diversi dolci al ciocciolato e alla frutta.
5. Birre di frumento: fresche e speziate
Le birre a base di frumento sono caratterizzate da freschezza, acidità leggera e aromi speziati. Le due famiglie principali sono Weiss e Witbier: Ideali d’estate, sono spesso le prime birre artigianali scelte da chi vuole iniziare ad esplorare nuovi gusti.
Weissbier (o Weizen)
Di origine tedesca - anzi, bavarese - torbida, con profumi di banana e chiodi di garofano. Il malto di frumento le dona un corpo morbido e schiuma cremosa, che sono puntualmente smorzati da una bolla vivace e uno spunto acidulo che rinfresca.
Witbier
Uno stile belga che abbiamo quasi perso nel corso del X secolo, prodotto con tradizionalmente con frumento crudo, scorza d’arancia e coriandolo. Più secca e agrumata rispetto alla tedesca.
6. Birre Sour: acide, funky, sorprendenti
Le birre sour (acide) stanno vivendo una rinascita nella scena artigianale. Spesso fermentano con lieviti selvaggi o batteri lattici che sviluppano acidità e aromi complessi. Sono birre raramente immediate, ma che dopo qualche assaggio fanno innamorare quasi tutti gli appassionati. Ideali per chi cerca emozioni gustative fuori dagli schemi.
Berliner Weisse
Tedesca, leggera e lattica. Un tempo e in qualche posticino nei pressi di Berlino ancora oggi, si serviva con sciroppo di lamponi o di asperula.
Gose
Leggermente salata e acidula, aromatizzata con coriandolo. Nata a nella cittadina tedesca di Goslar, nei pressi di Lipsia, dove scorre il fiume Gose, un corso d’acqua dalla composizione fortemente salina.
Lichtenhainer e Grodziskie
Birre di frumento acide e affumicate, recentemente riscoperte. La prima è di tradizione tedesca, mentre la seconda sta riconquistando il gusto dei consumatori polacchi, dopo essere stata dimenticata per tanto tempo in madre patria. Due birre sicuramente rare e bizzarre, ma molto affascinanti.
Lambic, Gueuze, Kriek, Framboise (e altri derivati)
Simboli del Belgio, fermentano spontaneamente grazie ai lieviti dell’aria del Pajottenland e delle botti strausate da produttori e blender. La Gueuze è una blend di Lambic giovani e vecchi, la Kriek è arricchita con ciliegie, la Framboise con lamponi.
7. Birre ad alta gradazione: calore e intensità
Le birre “Winter Warmer” sono perfette per l’inverno e per chi cerca birre da meditazione. Queste birre artigianali ad alta gradazione possono avere evoluzioni interessanti con il tempo, proprio come i grandi vini, a patto che vengano conservate nel migliore dei modi.
Imperial Stout
Scura, potente, intensa. Forti aromi e sapori di caffè, cacao, liquirizia. Sempre più spesso vengono affinate in botte e/o prodotte con diverse aggiunte come fave di cacao, vaniglia, caffè o addirittura lattosio, marshmallow, gelato e tanti altri ingredienti stravaganti (soprattutto in USA).
Baltic Porter
Uno stile che ricorda molti aspetti delle Imperial Stout, ma viene prodotto a bassa fermentazione, quindi risulta spesso più pulito e scorrevole.
Barley Wine
Letteralmente, un “vino d’orzo”, decisamente alcolico, dolce e complesso, con note di frutta secca, caramello e spunti ossidativi che ricordano i vini fortificati come Sherry, Porto, Madeira e Marsala.
Un mondo tutto da scoprire
Il mondo degli stili birrari artigianali è un caleidoscopio di tradizioni, innovazioni e personalità. Che tu preferisca una Pilsner croccante, una IPA luppolatissima o una Tripel belga, c’è una birra artigianale per ogni palato e ogni momento.
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