Cuvée Saint-Gilloise
Una creazione dedicata dalla famiglia Van Roy alla propria squadra del cuore, in auge fino agli '60 e ormai da decenni militante in serie minori, ovviamente belghe. Si tratta di un blend di Lambic di due anni a cui vengono aggiunti luppoli nobili della varietà Hallertauer Mittelfrüh, noti per i profumi floreali, erbacei ed elegantemente speziati, che arricchiscono una bevuta pur sempre alla Cantillon: complessa, intensa, acida e selvaggia.
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Dettagli |
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Fermentazione | Spontanea |
Periodo ideale di consumo | 2025-2027 |
Allergeni | Glutine |

Abbinamenti

Carpaccio di pesce

Cevice di pesce agli agrumi

Cheese cake agli agrumi o frutta rossa acida

Formaggi erborinati e grassi

Formaggi grassi spalmabili

Frittura di pesce

Interiora fritte (cervella)

Lumache

Ostriche e cocquillage crudo

Primi piatti di pasta a base di pesce (senza salsa di pomodoro)

Salumi grassi (salame a pasta grossa)

Sushi

Torta di carciofi

Torte salate di verdure

Brasserie Cantillon
Non è facile trovare le parole per descrivere la Brasserie Cantillon. Partiamo definendola come un punto di partenza, anzi di ripartenza, come una colonna portante della cultura birraria, come un luogo da visitare almeno dieci volte nella vita, come un museo - lo è davvero -, come un luogo dove la passione e le generazioni di una stessa famiglia hanno permesso la sopravvivenza e la rinascita dei Lambic e delle Gueuze. Un preambolo doveroso, che dice già praticamente tutto.
Se dopo la forte crisi delle birre a fermentazione spontanea del Pajottenland del dopoguerra, che negli anni '80 ha portato alla quasi totale scomparsa di questi prodotti e della loro tradizione, è iniziata piano piano una riscoperta del Lambic, lo dobbiamo in gran parte alla famiglia Van Roy, ancora oggi alla guida di Cantillon. In Italia soprattutto, ma anche nel mondo, lo dobbiamo anche a Lorenzo Dabove (Kuaska) che è stato fra i primi a innamorarsene e ad affiancare Jean Pierre Van Roy e famiglia nella divulgazione.
Il primo assaggio di una qualsiasi etichetta di Cantillon può sembrare respingente, ma come recita la famosa scritta all'interno del birrificio "Il tempo non rispetta ciò che si fa senza di lui", quindi lascia passare qualche mese fra un assaggio e l'altro e vedrai che, dopo un po', non potrai più farne a meno.