Vigneronne 2024
La Brasserie Cantillon non ha certo bisogno di presentazioni: laddove si parla di Lambic, si parla sempre anche di Jean Van Roy e famiglia. Il birraio - e chiamarlo birraio è riduttivo - negli anni si è affermato, anche, come uno dei più abili produttori di Druiven Lambic, ovvero Lambic con aggiunta di uve. Ovviamente, è il caso di Vigneronne.
Le uve utilizzate arrivano dalla Francia, appartengono soprattutto al vitigno Muscat (Moscato Bianco) e rendono questo Lambic più gentile, elegante e delicato.
In questa bottiglia non c'è un blend di Lambic di più annate, bensì una birra che rifermenta grazie all'aggiunta di una specie di "liquer de tirage".
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Dettagli |
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Fermentazione | Spontanea |
Periodo ideale di consumo | 2025-2035 |
Allergeni | Glutine |

Abbinamenti

Formaggi erborinati e grassi

Formaggi freschi (caprini) accompagnati da frutta rossa

Formaggi grassi spalmabili

Interiora fritte (cervella)

Risotti ai 4 formaggi

Risotto fragole e champagne

Salumi grassi (salame a pasta grossa)

Brasserie Cantillon
Non è facile trovare le parole per descrivere la Brasserie Cantillon. Partiamo definendola come un punto di partenza, anzi di ripartenza, come una colonna portante della cultura birraria, come un luogo da visitare almeno dieci volte nella vita, come un museo - lo è davvero -, come un luogo dove la passione e le generazioni di una stessa famiglia hanno permesso la sopravvivenza e la rinascita dei Lambic e delle Gueuze. Un preambolo doveroso, che dice già praticamente tutto.
Se dopo la forte crisi delle birre a fermentazione spontanea del Pajottenland del dopoguerra, che negli anni '80 ha portato alla quasi totale scomparsa di questi prodotti e della loro tradizione, è iniziata piano piano una riscoperta del Lambic, lo dobbiamo in gran parte alla famiglia Van Roy, ancora oggi alla guida di Cantillon. In Italia soprattutto, ma anche nel mondo, lo dobbiamo anche a Lorenzo Dabove (Kuaska) che è stato fra i primi a innamorarsene e ad affiancare Jean Pierre Van Roy e famiglia nella divulgazione.
Il primo assaggio di una qualsiasi etichetta di Cantillon può sembrare respingente, ma come recita la famosa scritta all'interno del birrificio "Il tempo non rispetta ciò che si fa senza di lui", quindi lascia passare qualche mese fra un assaggio e l'altro e vedrai che, dopo un po', non potrai più farne a meno.