XX Bitter: la birra che ha riscritto il Belgio amaro
XX Bitter è una birra belga nata dalla volontà di portare in primo piano un profilo erbaceo e amaro che per decenni era stato in parte dimenticato nelle discussioni sul Belgio birrario. Creata da De Ranke, questa birra ha influenzato generazioni di birrai e appassionati, generando imitazioni in tutto il mondo e una solida fama tra gli amanti delle birre amare e secche.
Domande frequenti e risposte
XX Bitter è la stessa cosa della birra "Dos Equis"?
No. Sebbene il nome "XX" possa ricordare la marca messicana Dos Equis (che usa le X nel marchio), XX Bitter è una birra belga prodotta da De Ranke con caratteristiche organolettiche, storia e stile completamente diversi. Dos Equis è una lager messicana pensata per un consumo facile e liscio; XX Bitter è invece una pale ale/doppelbock (a volte descritta come bitter-belga) dal carattere amarognolo, secco e erbaceo.
Che cos'è De Ranke Simplex (o Simplex bier) e qual è il rapporto con XX Bitter?
De Ranke Simplex è un'altra birra della stessa casa produttrice, De Ranke. Mentre XX Bitter ha un profilo amaro ed erbaceo ben marcato, Simplex tende a essere più dolce e maltata, con toni più morbidi rispetto a XX Bitter. Entrambe condividono l'approccio artigianale e la ricerca di identità tipicamente belghe, ma puntano a sensazioni diverse: XX alla secchezza e all'amaro, Simplex a un equilibrio più gentile e tradizionale.
Cos'è la Saison de Dottignies e come si confronta con XX Bitter?
Saison de Dottignies è uno stile/etichetta che richiama la tradizione delle saison belghe: ale di fattoria, speziate, spesso effervescenti e con note fruttate e speziate derivate dai lieviti. Rispetto a XX Bitter, una saison sarà generalmente più speziata, più fruttata e con un finale spesso più secco ma meno erbaceo/amarognolo. XX Bitter si distingue per l'uso intenso del luppolo e un profilo amaro più deciso.
Che cos'è Guldenberg?
Guldenberg è un'altra birra belga che può richiamare tradizioni diverse nel panorama belga: a volte nominata come una referenza locale o uno stile con enfasi su dolcezza maltata o note speziate.
In ogni caso, se confrontata con XX Bitter, Guldenberg tende ad avere un carattere meno vegetale/amara e più orientato su malti e speziature classiche belghe.Che stile ha XX Bitter e cosa la rende unica?
XX Bitter è spesso catalogata come una pale ale belga o un bitter in chiave belga: colore ambrato, profumo erbaceo e floreale, sapore profondamente amarognolo ma bilanciato da un corpo secco. Ciò che la rende unica è l'uso di luppoli e ricette che richiamano un Belgio diverso dalle sole ale ad alta gradazione o dalle spontanee: è l'espressione di un amaro nobile, quasi da IPA prima dell'era delle IPA moderne, ma con anima belga.
Note di degustazione e abbinamenti
Caratteristiche al palato:
- Colore: ambrato chiaro.
- Naso: erbaceo, con toni floreali e agrumati.
- Bocca: secca, amara, con buona presenza di luppolo e un finale pulito.
Abbinamenti consigliati
- Cucina grigliata: carni bianche e rosse non eccessivamente grasse.
- Piatti saporiti: salumi, formaggi semistagionati, piatti a base di erbe amare (cicoria, radicchio).
- Cibo speziato: alcune preparazioni speziate (ma non troppo piccanti) possono accompagnare bene la secchezza di XX Bitter.
Come servire e conservare XX Bitter
Servire fresca ma non gelata: temperatura ideale 8–10 °C per apprezzare aromi e amaro. Versare in un bicchiere tulipano o da birra chiara per concentrare i profumi. Conservare in luogo fresco e buio; le birre con profilo luppolato rendono meglio se consumate relativamente giovani, per mantenere freschezza e note erbacee.
Dove provarla
Se vuoi provare un classico che ha segnato la scena birraria belga, cerca :
è una delle bottiglie più rappresentative per comprendere il gusto amaro e erbaceo che De Ranke ha riportato in auge.Conclusione
XX Bitter non è solo una birra: è un pezzo di storia del Belgio birrario che ha ampliato il vocabolario dei sapori belgi verso l'amaro e l'erbaceo. Che tu la confronti con saison, con altre etichette di De Ranke o con birre internazionali, rimane un riferimento utile per capire come il Belgio sappia ancora sorprendere oltre i cliché dei lieviti e delle gradazioni alte.