I birrifici artigianali che hanno fatto la storia: dalla rivoluzione americana all’eccellenza italiana

I birrifici artigianali che hanno fatto la storia: dalla rivoluzione americana all’eccellenza italiana

Negli ultimi decenni, la birra artigianale (o craft beer) ha conquistato il cuore di milioni di appassionati in tutto il mondo. Ma come nasce questo fenomeno globale?

Per comprenderlo appieno, dobbiamo tornare indietro nel tempo e conoscerne gli attori, ossia i birrifici artigianali.

 

Partiamo dagli albori della craft beer revolution negli Stati Uniti, per poi esplorare le reinterpretazioni moderne di Paesi dalla lunga tradizione birraria come il Belgio e l’Inghilterra, fino ad arrivare all’entusiasmante fermento che caratterizza oggi i birrifici artigianali italiani.

 

Le radici americane della craft beer: Anchor Brewing e Sierra Nevada

La moderna cultura della craft beer nasce negli Stati Uniti negli anni ’60 e ’70, come risposta alla standardizzazione industriale del gusto. Uno dei primi a cambiare le regole fu Fritz Maytag, che nel 1965 rilevò Anchor Brewing a San Francisco, salvandola dalla chiusura e trasformandola in una pioniera della produzione indipendente e di qualità.

 

Negli anni ’80, un altro passo importante arrivò con Sierra Nevada Brewing Co., fondata da Ken Grossman a Chico, California. La sua Pale Ale – intensamente luppolata, aromatica e gradazione un po’ più alta della media – divenne il simbolo della rinascita brassicola americana, ispirando migliaia di homebrewer e piccoli produttori a fondare i propri birrifici artigianali.

 

Potremmo riportarne centinaia, da Russian River a Dogfish Head, da StillWater a New Belgium, da Allagash a Jester King o Hill farmstead… Di certo bisogna citare The Alchemist Brewery di John Kimmich, che a Stowe – nello stato del Vermont, uno dei più importanti nella scena statunitense attuale – è stato il primo a produrre una IPA così opalescente, fruttata e vellutata da sembrare un succo di frutta: ha dato il via allo stile più in voga al giorno d’oggi, quello conosciuto come NEIPA, acronimo di New England India Pale Ale.

 

Birrifici in Belgio e Inghilterra: tradizione che ispira l’innovazione

In Europa, il movimento della birra artigianale ha trovato terreno fertile anche in paesi con una lunga storia brassicola, che sono stati capaci di tenere o riportare a galla le proprie tradizioni e anche di innovare senza rinnegare le proprie radici.

 

In Belgio, nomi storici come Brasserie Dupont, Brasserie Cantillon e i celebri birrifici nelle abbazie Trappiste come Westmalle, Chimay e Orval hanno tenuto duro durante la seconda guerra mondiale e sono sopravvissuti alla successiva invasione delle Lager chiare industriali. Senza di loro, forse, sarebbe difficile per noi bere stili classici come Saison, Lambic, Dubbel e Tripel. Sono infatti stati fonti d’ispirazione per una, anzi, ormai due nuove generazioni di mastri birrai e birrifici, capaci di reinterpretare le loro creazioni in chiave più moderna. Un esempio è la Brasserie de la Senne, simbolo della rinascita urbana e indipendente della birra a Bruxelles. Le sue Zinnebir e Taras Boulba hanno letteralmente stravolto il modo di bere birra dei giovani della capitale belga.

 

Anche in Inghilterra, patria delle Real Ale, alcuni produttori storici come Samuel Smith's Brewery, Timothy Taylor’s Brewey e St. Peter's Brewery hanno contribuito a mantenere vive tecniche e ricette tradizionali, influenzando nel contempo la nuova scena craft britannica, oggi fra le più vivaci e sperimentali.

 

Birrifici artigianali in Italia: da pionieri a protagonisti

In Italia, la rivoluzione della birra artigianale inizia negli anni ’90, grazie a figure visionarie come Teo Musso del Birrificio Baladin, Agostino Arioli del Birrificio Italiano e i ragazzi di Lambrate a Milano. Questi pionieri sono partiti dalla passione e da più di un pizzico di follia, ma negli anni hanno saputo unire studio, creatività, territorio e qualità, aprendo la strada a centinaia di microbirrifici.

 

Un capitolo fondamentale è rappresentato dal Birrificio Barley, tra i primi a sperimentare con le Italian Grape Ale (IGA), anello di congiunzione fra birra e vino tipicamente italiano, oggi riconosciuto anche a livello internazionale.

 

Negli ultimi anni, la scena dei birrifici artigianali italiani si è arricchita di nomi eclettici e innovativi come Ritual Lab, Birrificio WAR, Birra Gaia, Brewfist, Eastside Brewing e tanti altri che, oltre alla produzione di stili classici, sperimentano con luppolature estreme, fermentazioni ibride e affinamenti in botte. Questi nomi rappresentano l’avanguardia di un movimento maturo, in continua evoluzione, capace di confrontarsi a testa alta con i giganti mondiali della craft beer.

 

Un mondo in fermento, un mondo da scoprire

La storia dei birrifici artigianali è una storia di passione, resistenza e riscoperta delle radici. Dai garage californiani ai birrifici nelle campagne italiane, il filo conduttore è l’amore per la birra autentica, fatta con cura e creatività. Che tu ti stia avvicinando da poco a questo mondo o che tu abbia una passione di lunga data, oggi più che mai su Maltese hai l’opportunità di esplorare un mondo vasto e affascinante… un sorso alla volta!

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