Sang Bleu
Sang Bleu è un altro gioiello della rinomata Brasserie Cantillon, con cui Jean Van Roy mostra le sue doti da maestro quando si parla di utilizzare la frutta nella produzione dei Lambic. In questo caso il frutto scelto si chiama "Camerise" - in italiano Caprifoglio Turchino -, una bacca che in natura si presenta di un bel colore blu, ma conferisce a questa birra un vivace rosso sangue, oltre ad acidità e dolcezza. Bevuta emozionante, leggermente tannica, di grandi complessità ed eleganza.
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Dettagli |
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Fermentazione | Spontanea |
Periodo ideale di consumo | 2024-2034 |
Allergeni | Glutine |
Ibu | 25 |

Abbinamenti

Cheese cake alla frutta rossa

Crostate di frutta

Formaggi erborinati e grassi

Formaggi freschi (caprini) accompagnati da frutta rossa

Formaggi grassi spalmabili

Interiora fritte (cervella)

Risotti ai 4 formaggi

Risotto fragole e champagne

Salumi grassi (salame a pasta grossa)

Tiramisù alla frutta rossa

Brasserie Cantillon
Non è facile trovare le parole per descrivere la Brasserie Cantillon. Partiamo definendola come un punto di partenza, anzi di ripartenza, come una colonna portante della cultura birraria, come un luogo da visitare almeno dieci volte nella vita, come un museo - lo è davvero -, come un luogo dove la passione e le generazioni di una stessa famiglia hanno permesso la sopravvivenza e la rinascita dei Lambic e delle Gueuze. Un preambolo doveroso, che dice già praticamente tutto.
Se dopo la forte crisi delle birre a fermentazione spontanea del Pajottenland del dopoguerra, che negli anni '80 ha portato alla quasi totale scomparsa di questi prodotti e della loro tradizione, è iniziata piano piano una riscoperta del Lambic, lo dobbiamo in gran parte alla famiglia Van Roy, ancora oggi alla guida di Cantillon. In Italia soprattutto, ma anche nel mondo, lo dobbiamo anche a Lorenzo Dabove (Kuaska) che è stato fra i primi a innamorarsene e ad affiancare Jean Pierre Van Roy e famiglia nella divulgazione.
Il primo assaggio di una qualsiasi etichetta di Cantillon può sembrare respingente, ma come recita la famosa scritta all'interno del birrificio "Il tempo non rispetta ciò che si fa senza di lui", quindi lascia passare qualche mese fra un assaggio e l'altro e vedrai che, dopo un po', non potrai più farne a meno.